Missioni Mariane dell'Anno 1986
"1986" La Regina di Pompei si reca a:
"1986" La Regina di Pompei si reca a:
Lavello - in Lucania (Potenza)
06/14 Dicembre 1986 - Parrocchie: "Varie"
Per la prima volta in Lucania
Continua, con l’entusiasmo di sempre, la peregrinatio dell’Immagine della Vergine del Rosario di Pompei nelle città italiane.
C’’è un po’ di nebbia e fa freschetto. Nel Piazzale Giovanni XXIII, l’autocappella è già pronta, verrebbe la voglia di dire “tutta linda” se non si trattasse dell’ormai vecchio furgone reduce di “mille battaglie”, sempre sul punto di essere mandato allo sfascio e puntuale prestazione.
Vi si colloca “la Madonna” che va in missione a Lavello, accompagnata dai Sacerdoti e Suore del Santuario. Sono: Mons. Baldassarre Cuomo, Mons. Raffaele Matrone, Mons. Francesco Tortora. Mons. Giuseppe Adamo, Don Raffaele De Leonardis, Don Franco Soprano, Suor Maria Rosalia e Suor Maria Tommasina.
L’autocappella si sposta lentamente verso il vialetto che le fa da intercapedine tra i cipressi del Piazzale dell’Orfanotrofio, mentre eccezionalmente c’è stato silenzio e quasi nessuno passa da quelle parti: si vede solo qualche operaio intento al suo lavoro. E una fanciulla, operaia anch’essa, che, di tra i ponteggi di ferro, ammicca quasi pensosa come chi certe cose è costretto soltanto a sognarle e da lontano, ma certamente molto interessata a quel che avviene e probabilmente in intimo atteggiamento di preghiera.
Nessuno si accorge di lei, come nessuno si accorge che non appena l’autocappella entra nel vialetto dell’Orfanotrofio, un cinquettio di passeri si leva come un saluto corale della natura innocente alla “Regina tutta bella”.
All’Orfanotrofio intanto, nella apparente calma consueta di ogni giorno, sta per compiersi uno di quegli “avvenimenti” che di tanto in tanto punteggiano la vita delle nostre Opere: una ragazza si sposa. Si sta preparando tra le delicatezze e, diciamo pure, le moine delle care Suore e delle persone buone, sempre maternamente disponibili verso questi giovani che non hanno accanto mamma e papà.
Ore 11. La casa è tutta una festa: le ragazze, per un permesso speciale, hanno lasciato la scuola e sono qui ad applaudire la loro amica Consiglia, che, vestita di bianco, appare in mezzo a loro sorridente e felice.
Un momento toccante: la sposa lascia “la festa” delle amiche e va a salutare “la Madonna” che parte.
È il bacio tra la figlia e la Madre, forse il più bel bacio, che colma un vuoto altrimenti troppo doloroso (l’assenza della mamma della sposa in quel giorno tanto importante), ma è anche un bacio scambievolmente augurale: per la missione della Madonna a Lavello e la missione di Consiglia che “lascia per sempre la casa” per essere sposa di Emilio e, speriamo, presto mamma di… (?)…
Ore 11.30. Consiglia ed Emilio sono davanti al nostro Vescovo, ai piedi dell’altare per pronunziare il fatidico “sì”.
E qui li lascia la cronaca, con tanti felici auguri.
Ore 12.30. L’autocappella parte per Lavello: Ore 15.30. A Candela, incontro con i rappresentanti della popolazione di Lavello: il Sindaco con membri della Giunta, il Clero e varie famiglie.
Si procede al Cantiere Favullo, dove è pronto il carro addobbato per l’ingresso che avverrà in paese tra una marea di gente recante torce e flambeaux.
In Piazza S. Cuore saluto del Vescovo Mons. Vincenzo Cozzi, che accoglie la Madonna Missionaria nel clima dell’Avvento, alla vigilia della Visita Pastorale.
Nella Parrocchia del S. Cuore, solenne concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario Generale della Diocesi, Mons. Domenico Mele, con la partecipazione del Clero locale e dei Missionari di Pompei.
Ore 21. Veglia di preghiera con Rosario meditato, fino ad oltre mezzanotte.
Domenica, 7 Dicembre
Per tutta la giornata la chiesa è affollata di gente.
Ore 17. Solenne trasporto della Sacra Immagine alla Parrocchia di S. Antonio, tra canti, preghiere e acclamazioni.
Anche qui Concelebrazione Eucaristica. La chiesa è talmente piena che il popolo deve disporsi anche nel presbiterio fino a lambire il tabernacolo che è in fondo all’abside.
Ore 21. Veglia di preghiera per tutta la notte: la notte bianca dell’Immacolata. La Parrocchia di S. Antonio sta vivendo un avvenimento eccezionale.
Lunedì 8
A sera la Sacra Immagine giunge a S. Mauro, l’antica “cattedrale” di Lavello, affollatissima nonostante la vasta mole.
Un particolare: durante la solenne Concelebrazione Eucaristica, un coro circuito mette tutti al buio. Il popolo non fiata, rimane ciascuno al suo posto in devota partecipazione alla liturgia che, nel buio assoluto, rotto soltanto dalla tenue fiammella di due candele, continua regolarmente.
Anche qui veglia fino a notte inoltrata.
Martedì 9
Comincia la giornata-tipo della Missione. La grande fiamma dell’entusiasmo cede al ritmo del quotidiano, dove la Parola deve cercarsi il suo spazio cominciando a riscaldare in tono nuovo l’animo del popolo. E sale man mano il calore, mentre si avvicendano gli incontri con i ragazzi, giovani, mamme con i bambini piccolissimi, operai delle fabbriche, artigiani…
Venerdì 12
La carità pastorale fa incontrare davanti alla Madonna il Vescovo di Melfi e il Prelato di Pompei. È un saluto breve, cui segue un’agape fraterna. Il Vescovo di Melfi non può trattenersi perché ha in corso la Visita Pastorale. Il Prelato di Pompei alle ore 15.30 celebra l’Eucaristia per gli ammalati e gli anziani ed offre loro anche il sacramento dell’Unzione.
Una vecchietta, felice di poter mettere piede in chiesa dopo vari anni (è entrata durante la Celebrazione) esce in un grido di gioia incontenibile. Stupore di tutti, ma ritorna subito la calma e il silenzio. Al momento dell’Offertorio, due ragazze in costume lucano recano doni all’altare.
La Celebrazione termina con un saluto estemporaneo di un ragazzo al Vescovo e ai ragazzi e le ragazze delle Opere di Pompei, e con l’offerta di una targa d’argento da parte delle Comunità Parrocchiali di Lavello il Vescovo della Madonna.
Sabato 13
Emerge tra i fatti della giornata sempre affollata di ragazzi e di popolo (fra cui il pellegrinaggio di Venosa) la preghiera degli uomini.
Ore 20. La chiesa è gremita di uomini di ogni età. Le voco maschili si innalzano devote e poderose, mentre, nella riservatezza che accompagna certi eventi interiori, ciascuno fa la propria confessione.
L’incontro è stato impostato sullo scambio dei doni: gli uomini offrono la loro presenza, la Madonna offre il perdono del Signore, la pace del cuore, il dono di poter “guardare” sereni il volto di Dio.
Non ci sono lacrime, ma gli occhi sfavillano di luce nuova. Mai visto, dice il Parroco, una cosa simile in questa chiesa da quando sono qui.
Ma la cronaca della giornata finisce domani, perché il popolo, a turno, protrae la preghiera per tutta la notte, guidato in parte dai Missionari, in parte dai Parroci della città.
Domenica 14
Ore 11. Solenne Concelebrazione presieduta dal Vescovo di Acerenza, Mons. Franco Cuccarese, che, devotissimo della Madonna, infervora ancor più gli animi di tutti. Segue la recita della Supplica. La chiesa è strapiena.
Ore 15.30. Ultima celebrazione Eucaristica, nel più perfetto raccoglimento.
Ore 16.30. Una fiumana di gente accompagna la sacra Immagine a Piazza Plebiscito per il saluto di commiato. Qui la Madonna domina dal palco la folla che assiepa la piazza.
Saluto del Sindaco, che evidenzia la forza aggregante della presenza della Madonna di Pompei a Lavello, dove si sono sentiti coinvolti credenti e non, fervorosi e indifferenti. Ringrazia i Missionari sottolineando il valore del loro lavoro difficile e costantemente proiettato al futuro.
Il Vicario della Prelatura di Pompei mette in luce il fervore cristiano di questi giorni a Lavello nell’alternarsi di incontri davanti alla Madonna, dai più piccoli, recati in braccio dalle mamme, agli uomini che, vincendo il naturale “rispetto umano” si sono posti in primo piano nel dare testimonianza di fede e di volontà di riconciliazione.
Si avvicendano quindi i Parroci, Don Vito Comodo, Don Michele Favulli, Don Savino Di Muro, che, cogliendo il fervore del popolo, esortano alla perseveranza e propongono programmi per l’avvenire.
Muove quindi la sacra Immagine tra le ovazioni e le preghiere del popolo che assiepa le strade.
Finalmente, al Corso Giustino Fortunato ultima preghiera con le parole del Beato Bartolo Longo. La Madonna parte da Lavello ricevendo un gesto quanto mai affettuoso da parte dei sacerdoti della Città, che vengono ad accompagnarla fino a Pompei.
Dire le impressioni di questa Settimana mariana? Lasciamo che parlino i “deboli”: le donne e i bambini.
Simone: “Cara Madonnina, ti ringrazio per essere venuta tra noi. Ti prego, benedici tutte le famiglie del mondo e un mio compagno di scuola che ha tanto bisogno degli altri. Io non chiedo grazie, perché so che chi prega per gli altri ottiene per sé, però tu che sei tanto buona, fammi crescere buono e bravo… Ti bacio con tanto amore”.
Roberta: “Cara Madonnina, grazie del tuo amore verso di noi, ma un grazie grandissimo perché tu hai accettato di diventare la mamma di Gesù, che ci ha portato la vera pace. Io ti voglio tanto bene, ma ti vorrei chiedere una piccola grazia per un mio amico di scuola: lui è allergico alla luce e come vede il sole o qualcos’altro di luminoso, abbassa il capo. Questa grazia non la chiedo solo per lui, ma per tutti i bambini handicappati, spero che guarirà molto presto con l’aiuto di tutti ma specialmente tuo. Vorrei che tu facessi guarire la mamma, perché ogni tanto le viene il mal di testa. Quando lei piange, a me si stringe il cuore. Ti prego Madonnina, falla guarire… Benedici Lavello e tutti noi”.
Mauro: “Cara Madonnina, ti ringrazio di essere venuta tra noi. Ti voglio pregare per un bambino che sta nella nostra classe. È molto allergico alla luce; quando vede la luce diventa tutto rosso. Ti voglio dire di farlo guarire molto presto…”.
Tiziana: “… Mi dispiace che tu partirai perché il tuo viso è tanto bello, dolce, innocente e sereno…”.
Silvana: “… Madre Buona, … come si stava bene insieme! Abbiamo trascorso giorni meravigliosi… Abbiamo capito che vuoi bene ad ognuno di noi… Come ci dispiace lasciarti: ci eravamo abituati a gustare la bellezza della preghiera… Veglia su Lavello che vuol essere tua città… Un’ultima cosa, o Mamma nostra, è un regalo di tutti i bambini di Lavello: appena arrivi a Pompei porgi un bacione a tutti gli orfanelli e le orfanelle, sono nostri fratelli e sorelle… vogliamo che crescano sani e belli come noi… Ciao, Mamma, arrivederci.
Un bacione dai tuoi figli!...”.
E le donne che cosa dicono?
Non abbiamo testimonianze scritte, ma il loro atteggiamento sempre fervoroso e il loro pianto alla partenza della Madonna e, soprattutto, le espressioni di gioia perché i loro uomini sono tornati, dopo anni e anni, al sacramento della Confessione e della Comunione, dicono che qualcosa di stupendo è maturato nel loro animo.
Ad esse e ai piccoli affidiamo la “missione” della preghiera perché il dono di aver iniziato si completi in quello, ancor più grande, di perseverare. Non soltanto le donne e i bambini pregheranno per questo. È impegno di tutti noi, di chiunque ha assaporato la gioia del contatto col Signore.
E vorremmo poi che la Madonna, avendo rigenerato questi suoi figli, non sia maternamente preoccupata perché restino sotto il suo manto?
(Autore: Baldassarre Cuomo)